EUROGENDFOR/LA POLIZIA EUROPEA: UNA NUOVA GLADIO O UNA BUFALA?

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    EUROGENDFOR/LA POLIZIA EUROPEA: UNA NUOVA GLADIO O UNA BUFALA?

    egf


    Negli anni ’90 venne a galla la storia di Gladio, una organizzazione paramilitare che nella mente dei politici e dei militari dell’epoca doveva essere un occhio attento sugli sviluppi e sui propositi della politica e delle mire del mondo comunista, al di la della cortina di ferro ma anche nei paesi occidentali, sul mondo occidentale, ed in particolare in Italia che aveva il più forte partito comunista europeo. Fu una operazione occulta di cui erano a conoscenza solo pochissimi, ed ancora oggi non si conoscono tanti particolari sulle attività nei decenni dei ‘gladiatori’, non tutti militari è bene ricordarlo, c’erano anche molti civili pronti ad intervenire in caso di invasione da parte di paesi del patto di Varsavia, o anche (e questo fu quello che emerse nelle nebbie delle ammissioni e dei discorsi a mezza voce) semplicemente in caso di vittoria elettorale delle forze di sinistra.

    Oggi non ci si rende conto bene di quello che era lo stato d’animo di quegli anni, ma qualche pericolo c’era, anche se in verità i pericoli più seri la democrazia italiana li corse a causa dei propositi golpisti di generali ambiziosi (De Lorenzo) sui quali calò immediatamente il segreto di stato, o di qualche nostalgico reazionario ex repubblichino (Junio Valerio Borghese). Ma quando Enrico Berlinguer indicò una via alternativa portando il PCI fuori dall’influenza dell’Unione Sovietica con l’eurocomunismo, ricevendone anche la scomunica e anche un tentativo fallito di eliminazione fisica avvenuto in Bulgaria, che ragione aveva l’Italia di mantenere una organizzazione la cui ragione fondativa era venuta meno?

    Quello che accade oggi con la fondazione della Eurogendfor, la superpolizia europea, non è dissimile dalle circostanze che portarono alla creazione di Gladio nelle motivazioni recondite che ne hanno originato la realizzazione pratica: allora era la paura di una ascesa comunista e i conseguenti moti di piazza, che facilmente avrebbero portato dai tumulti ad una guerra civile, oggi la paura è la reazione della gente di fronte a scelte politiche europee, soprattutto economiche dovute a scelte scellerate dei governanti europei e di BCE e FMI. E’ davanti agli occhi di tutti la tensione dei cittadini di fronte a problemi di recessione e di destrutturazione antropologica conseguente alla massiccia iniezione di flussi migratori. E quindi è ovvio prevedere che i governanti europei per dormire sonni tranquilli abbiano bisogno di una forza di pronto intervento che sostituisca le forze di polizia convenzionali, legate ai singoli governi e impossibilitate ad intervenire per le famose ‘regole d’ingaggio’.

    Ma che cos’è davvero l’Eurogendfor? Il corpo di gendarmeria europea a carattere sovranazionale fu istituita nel 2007 con il Trattato di Velsen fra Italia, Francia, Portogallo, Paesi Bassi e Spagna, a cui si aggiunsero la Romania nel 2008 e la Polonia nel 2011. Secondo il Trattato di Maastrich, Eurogendfor è una sorta di super-polizia sovranazionale avente sovranità monetaria e legislativa. Essa è a disposizione dell’Unione Europea, dell’Ocse e della Nato. Ha supremazia su tutto e può intervenire su ordine supremo, là dove vi sono disordini pubblici non gestibili dalle forze convenzionali nazionali. E’ certo ben strano che la sede di EGF sia a Vicenza, forse si è reputato possibile che l’Italia sia maggiormente a rischio per i prevedibili tumulti di piazza popolari (il popolo italiano ha però poca propensione alla rivoluzione, a meno che quello che i disegni futuri prevedono non sia davvero dirompente) conseguenti a scelte economiche? Ma quello più inquietante è che questa organizzazione sia assolutamente svincolata dalla legislazione dei singoli stati, disponga di una sovranità legislativa ed economica non sottoponibile a controlli:

    l’articolo 21 del Trattato di Velsen prevede l’inviolabilità dei locali, degli edifici e degli archivi di Eurogendfor;

    l’articolo 22 immunizza le proprietà e i capitali della super-polizia da provvedimenti esecutivi dell’autorità giudiziaria dei singoli Stati nazionali;

    l’articolo 23 prevede che tutte le comunicazioni degli ufficiali di Eurogendfor non possano essere intercettate da nessuna autorità giudiziaria. Non solo, sempre Velsen prevede che i paesi firmatari rinuncino a chiedere indennizzi per eventuali danni procurati dalla milizia, e l’articolo 29 mette al riparo gli uomini di Eurogendfor da qualsiasi procedimento giudiziario a loro carico, tradotto vuol dire completa immunità.

    Certo EGF può intervenire solo su richiesta dei governanti dei singoli stati, ma non sarà chiamata a rispondere del suo operato, l’unica differenza sostanziale con la Gestapo del Terzo Reich è che mentre questa rispondeva ad Adolf Hitler, l’EGF a chi risponderà? Qualcuno parla di bufala, speriamo sia così.


    (Fonte Web)

     
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