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Fegatini in gelatina
DOSI PER 2 PERSONE:
8 fegatini di coniglio o pollo, ben puliti
1 bicchierino da cognac di aceto aromatico
2 bicchieri abbondanti di Falanghina
1 cucchiaino di semi di coriandolo
2 chiodi di garofano interi e 1 generosa manciata di foglie di salvia
Gr.70 di burro
1 pizzico di cannella in polvere (se piace)
1 dado per gelatina
succo di 1 limone
sale e pepe nero q.b.
Per la decorazione
Pane o pan brioche abbrustolito
granella di frutta secca
Preparazione
Mettete i fegatini puliti in una terrina e copriteli col vino, il coriandolo, i chiodi/cannella, la salvia, il sale/pepe: lasciateli marinare il più a lungo possibile (almeno 3 ore), al fresco. Scolateli: fateli saltare e dorare in un tegame nel quale avrete fatto sciogliere metà del burro. A parte, col burro rimasto, fate dorare le foglie di salvia, tolte dalla marinata e opportunamente scolate/asciugate. Disponete nei piatti monoporzione i fegatini e la salvia “soffritta”, e poneteli a freddare nel frigorifero.
A parte, fate sciogliere il dado di gelatina in circa 250 ml. d’acqua CALDA: aggiungetevi altri 250 ml. d’acqua FREDDA, ed il succo di limone. Mettete poi la gelatina in frigo e tenetela d’occhio: non scappa, ma va levata appena inizia a solidificare e versata sui fegatini. Rimettete il tutto al fresco per almeno un paio d’ore prima di servire…
Servite il patè
Se avete creato una forma unica, potete passare il patè nella granella di frutta secca e tagliarlo successivamente a fette.
Servite una fettina di patè con del pane abbrustolito (o del pan brioche)
A proposito: nel secolo XVI° chi serviva foglie di salvia fritte rischiava di incorrere nelle ire dell’Inquisizione! Si credeva, infatti, che le foglie di salvia fossero un maleficio che obbligava, chi le avesse mangiate, a legarsi perdutamente (e sessualmente) a chi gliele aveva ammanite, e tutto ciò anche contro la propria volontà!
Ma torniamo all’oggi: sopra ciò che ci beviamo? Falanghina, ovviamente!
Giovanna Motta
Edited by MARILINC - 28/1/2024, 19:09.