Rita Hayworth,la donna più seducente del cinema

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    Rita Hayworth l'indimenticabile GILDA

    Rita Hayworth, nome d'arte di Margarita Carmen Cansino (New York, 17 ottobre 1918 – New York, 14 maggio 1987),
    Tra le più belle e seducenti donne della storia del cinema, Rita Hayworth rimane nell'immaginario collettivo come la prorompente e tentatrice Gilda, personaggio che ha portato con successo sullo schermo nell'omonimo film (la voce nel doppiaggio italiano era originariamente di Tina Lattanzi, oggi di Vittoria Febbi) del 1946, ma che l'ha confinata nel ruolo stereotipato della pin-up, offuscando così le sue doti d'interprete.

    Di origini spagnole, la bella e bruna Margarita Cansino nasce a Brooklyn, New York, dove trascorre un'infanzia tutt'altro che felice. Suo padre, il celebre ballerino spagnolo Eduardo Cansino, infatti la strappa ben presto ai giochi per insegnarle il flamenco e, non appena sua figlia compie dodici anni, la porta con sé in tournée.

    Notata da un talent-scout della 20th Century Fox, la giovane Rita lavora in una serie di film di poco conto, fin quando nel 1935 il produttore Harry Cohn resta colpito dalla sua bellezza latina e le procura un vantaggioso contratto con la Columbia Pictures, cambiandole il nome in Rita Hayworth.


    Rita Hayworth in Gilda (1946)Il look di Rita viene rielaborato grazie soprattutto a un drastico intervento di carattere estetico: per ovviare all'attaccatura di capelli molto bassa sulla fronte e sulle tempie, la Hayworth deve sottoporsi a dolorose sedute di elettrolisi per eliminare l'antiestetico problema. La sua folta capigliatura viene poi trasformata dal bruno al rosso, e questa nuova colorazione, unita al naturale fascino latino e al fisico armonioso e atletico dell'attrice, viene subito messa in risalto in una serie di film di successo.

    La Hayworth affianca i maggiori divi dell'epoca in film di diverso genere, da James Cagney nella commedia Bionda fragola (The Strawberry Blonde, 1941) - a Tyrone Power nel dramma sentimentale Sangue e arena (Blood and Sand, 1941) - cimentandosi anche nel musical - come in Non sei mai stata così bella (You Were Never Lovelier, 1942), accanto a Fred Astaire, e in Fascino (Cover Girl, 1944), al fianco di Gene Kelly.

    Sul fronte privato, dopo un primo matrimonio di convenienza con Edward C. Judson, l'attrice nel frattempo si è innamorata del regista Orson Welles, che sposa nel 1943 e da cui avrà nel 1944 la figlia Rebecca. Il matrimonio durerà cinque anni e, nonostante un film girato insieme - La signora di Shanghai (The Lady from Shanghai) (1947), in cui l'attrice sorprende il pubblico nei panni di una insolitamente bionda femme fatale - i due divorzieranno nel 1948.

    Dopo essere diventata un simbolo per i soldati americani al fronte durante la seconda guerra mondiale, la fiammeggiante Rita Hayworth ottiene il suo più grande trionfo sullo schermo, interpretando la sensuale protagonista del film noir Gilda (1946) di Charles Vidor, accanto al suo storico partner Glenn Ford, in cui l'attrice è al massimo della sua provocante sensualità, messa in risalto in celebri numeri musicali come Put the Blame on Mame e Amado mio. Il boss della Columbia, Harry Cohn, era follemente geloso di lei, tanto da tappezzare il suo camerino di microfoni nascosti, nel timore che tra lei e Glenn Ford potesse nascere una relazione. Solo più di quarant'anni dopo, dopo la morte della Hayworth, Glenn confessò che la relazione c'era effettivamente stata all'epoca del film, quando lei era ancora ufficialmente sposata con Orson Welles.



    Rita Hayworth ne La signora di Shanghai (1947)Divenuta ormai una star, la Hayworth viene soprannominata la "Dea dell'amore" e la sua immagine viene incollata sulla bomba atomica sperimentale lanciata sull'atollo di Bikini, per cui si merita anche l'appellativo di "atomica", ma nelle sue interpretazioni dimostra ormai anche intense e notevoli doti drammatiche. È per questo che Cohn le destina la parte di protagonista nel prossimo film Lona Hanson, un soggetto scritto espressamente per lei da Thomas Savage. Con grande sorpresa di tutti, la diva rifiuta e il tiranno della Columbia dà alle stampe la sua versione dei fatti, lamentando come per il capriccio di un'attrice abbia dovuto licenziare maestranze e comprimari già ingaggiati per il film. La Hayworth viene sospesa dal contratto, con il benestare di tutta l'opinione pubblica.

    Dopo il divorzio da Welles e la sospensione della Columbia, Rita Hayworth è essenzialmente una donna fragile e alla costante ricerca di un uomo che si prenda davvero cura di lei. Sembra trovarlo nel principe Ali Khan, che sposa in Francia nel 1949 nonostante le pratiche del divorzio di lui fossero ancora in corso. Le loro nozze pertanto vengono deplorate dal papa in persona, che fa anche notare che Rita, cattolica, sposando il figlio di uno dei capi spirituali dell'Islam, è da considerarsi scomunicata. Perseguitata dalla stampa e dal pubblico benpensante con lo stesso accanimento riservato alcuni anni prima a Ingrid Bergman in occasione della sua unione con Rossellini, Rita abbandona temporaneamente il cinema, trasferendosi in Pakistan. Non si fa piegare dalle critiche più velenose né dalle minacce di Cohn che esige che Rita torni a onorare il contratto con la Columbia, e dal 1949 al 1951 svolge esclusivamente il ruolo di moglie e di madre della adorata figlia Yasmin, nata nel dicembre 1949. Anche questa relazione tuttavia, al centro delle cronache mondane dell'epoca, si rivela un fallimento e finisce con il divorzio nel 1953. Ali Khan morirà sette anni più tardi in un incidente automobilistico.

    Rita, in difficoltà economiche, è costretta a tornare a bussare alla porta di Cohn. Trinidad (1952), il primo film interpretato dopo il rientro e l'ultimo in coppia con Glenn Ford, non sortisce gli effetti previsti e, quasi per un effetto di contrappasso, le parti che le verranno offerte d'ora in poi saranno quasi sempre quelle di prostitute, di donne alcolizzate, dalla bellezza sfiorita. Ad esempio, nel melodramma Pioggia (1953), la Hayworth interpreta il ruolo di una prostituta sulla difficile via della redenzione, e anche se alla stampa dichiara di essere felice di interpretare donne autentiche, senza trucco, con le rughe e i segni della decadenza fisica, il suo percorso professionale è ora più che mai difficile.


    Rita Hayworth nel 1977Negli ultimi anni cinquanta riavrà ruoli dignitosi, come quello in Pal Joey (1957) accanto a Frank Sinatra e in Tavole separate (1958) accanto a Burt Lancaster, ma negli anni sessanta ci saranno solo apparizioni di secondo piano. Anche la sua vita privata non sarà delle più felici: due matrimoni travagliati (uno col cantante Dick Haymes, e l'altro col regista James Hill) e una sempre crescente dipendenza dagli alcolici faranno di lei una delle donne più scostanti, visionarie e lunatiche del mondo del cinema.

    Sul finire degli anni sessanta l'attrice mostra i primi segnali del morbo di Alzheimer, malattia che però non le viene diagnosticata ufficialmente fino al 1980. La figlia Yasmin le rimane accanto fino a quando si spegne in un ospedale di New York nel maggio del 1987, all'età di sessantotto anni.












    Edited by MARILINC - 30/4/2012, 17:15
     
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